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LA FONDAZIONE

STORIA E SCOPI ISTITUZIONALI
GIUSEPPE DE VITO
ORGANI DELLA FONDAZIONE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Giuseppe De Vito

"I miei interessi per la Storia dell'Arte della mia città sono stati fortemente influenzati dalla mia educazione scientifico-tecnologica di ingegnere elettronico che mi ha portato a considerare fatti, situazioni e sviluppi tecnici oltre agli aspetti stilistici ed estetici delle opere incontrate.
In quaranta anni di studi, e trenta di scritti confluiti principalmente nei volumi dell’annale “Ricerche sul ‘600 napoletano” da me fondato, ho contribuito a riconoscere la personalità  di alcuni anonimi o poco indagati artisti.
Particolare impegno ho dedicato alla Natura Morta, ho stimolato la ricerca archivistica di valenti specialisti, ho raccolto migliaia di documenti inediti e messo insieme una notevole se pur limitata collezione di dipinti d'epoca.
Ho raccolto anche una consistente fototeca e biblioteca specializzata sul Seicento Napoletano.
Tutto ciò che vado studiando ed accumulando intendo lasciarlo a future generazioni che potrebbero trarne profitto.
Mia moglie Margaret, che mi ha seguito nel mio percorso di studi e ricerche, partecipa alla creazione della Fondazione condividendone le finalità.”

Dalle “Indicazioni” dell’Ing. De Vito premesse allo Statuto della Fondazione.

 

BIOGRAFIA DELL’ING. GIUSEPPE  DE  VITO

Giuseppe De Vito nasce a Portici (Napoli) il 2 ottobre 1924. 
Frequenta dall’agosto 1943 al giugno 1946 l’Accademia navale di Livorno.
Si laurea in ingegneria radiotecnica all’Università di Napoli il 13 novembre 1949 e ottiene in seguito diverse borse di studio, divenendo assistente alla cattedra di Ingegneria Radiotecnica del Politecnico di Milano dal 1951 al 1952.
Nel 1952 sposa Margaret Barry (2 febbraio 1918-26 maggio 2013), cantante lirica, donna colta e intelligente di origini irlandesi, che condividerà con lui gli interessi culturali e artistici e il progetto della Fondazione.
Stabilitosi nel frattempo a Milano, nel 1954 inizia la sua attività imprenditoriale nel campo delle telecomunicazioni, brevettando alcune componenti per le trasmissioni dei segnali televisivi e fondando un’importante azienda nel settore.
Coltiva in parallelo i suoi interessi culturali e dagli anni sessanta comincia ad interessarsi con sistematicità alla Storia dell’Arte, in particolare a quella napoletana del Seicento, a cui lo legano le sue origini e verso cui lo spinge il suo gusto artistico. E’ alla fine del decennio che inizia anche l’interesse collezionistico. Acquista qualche dipinto di natura morta e alcune tele di Seicento veneto, queste ultime rivendute pochi anni dopo per dedicarsi al Seicento napoletano, che diviene l’oggetto esclusivo del suo collezionismo e dei suoi studi.
Decisivo è l’incontro con Raffaello Causa, allora Soprintendente a Capodimonte e uno dei maggiori studiosi di arte napoletana, che diviene punto di riferimento per la sua attività, e stringe rapporti con i maggiori storici dell’arte italiani e stranieri.
Negli anni settanta forma il nucleo principale della sua collezione che continuerà ad accrescere con continuità fino all’ultimo acquisto del 2012, arrivando a sessantaquattro pezzi, conservati nella sua dimora milanese.
Nel 1974 pubblica il primo articolo sulla rivista “Paragone” a cui seguiranno altri contributi. Nel 1982 è fra gli organizzatori dell’importante mostra Painting in Naples 1606-1705 from Caravaggio to Giordano (Londra-Washington-Parigi-Torino 1982-1983) e nel 1984 partecipa alla successiva esposizione Civiltà del Seicento a Napoli, a Capodimonte, in entrambe le quali è anche fra i prestatori e fra gli autori del catalogo.
In quel fervido clima di studi, la sua crescente dedizione alla storia dell’arte e il suo temperamento concreto e sistematico lo portano a fondare l’anno 1982 il periodico annuale Ricerche sul ‘600 napoletano, con la volontà di raccogliere i suoi scritti ma soprattutto di dare spazio agli studi dei giovani e alle ricerche documentarie che egli, con la sua mentalità scientifica, riteneva fondamentali per ricostruire un’epoca artistica da lui considerata fra le più significative a livello europeo.
Nel periodico, che ha continuando a dirigere fino alla morte nel 2015 e che nel 2011 ha voluto divenisse l’annale della Fondazione ampliandone gli orizzonti cronologici con il titolo Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna, sono stati ospitati articoli di numerosi studiosi italiani e stranieri, sia giovani che di chiara fama.
Le pagine di Ricerche divengono lo specchio più fedele della sua incessante produzione di studioso, strettamente intrecciata al collezionismo con un interscambio biunivoco, che caratterizza in modo originale la sua attività. Così la raccolta diviene una sorta di ‘laboratorio’ per le sue ricerche, svincolata da ogni interesse speculativo.
Gli studi, che contano ben settantuno titoli apparsi su “Paragone”, sul “Burlington Magazine”, su Ricerche e in cataloghi di mostre, portano contributi originali e innovativi su numerosi argomenti. Fra di essi, i pionieristici saggi dedicati ad artisti come Antonio De Bellis, Nunzio Rossi, Andrea Vaccaro; quelli sul Maestro dell’Annuncio ai pastori, di cui contribuisce a ricostruire il corpus e la personalità artistica, proponendo anche l’identificazione con Juan Dò, su Cesare e Francesco Fracanzano; quelli, successivi, su Luca Giordano, in particolare con la ricostruzione della sua fase giovanile, sulla quale nel 2014 insieme a Giuseppe Scavizzi realizza un volume monografico. Fra i contributi di maggior interesse critico si contano quelli sullo sviluppo della Natura morta a Napoli e sulla definizione del corpus di pittori specialisti del genere quali Luca Forte, Giacomo, Giuseppe e Giovanni Battista Recco, Paolo Porpora, Giovanni Battista e Giuseppe Ruoppolo.
Al suo importante contributo agli studi in quest’ultimo campo si deve anche la carica di Vicepresidente dell’”Associazione Amici della Natura Morta” presso la Fondazione Longhi di Firenze, che ha rivestito dal 2011 alla morte.
Nel 1980, il desiderio di una casa di campagna sulle colline di Firenze, città che i coniugi De Vito amano profondamente, li spinge all’acquisto dell’antica villa di Olmo, presso Vaglia, dove trascorrono alcuni mesi dell’anno. Sollecitato dall’esempio dei centri di studio istituiti da importanti storici dell’arte come Bernard Berenson, Harold Acton, negli anni successivi De Vito comincia a maturare l’idea di creare una propria Fondazione, sul modello di quella istituita a Firenze da Roberto Longhi, ma con una specifica vocazione rivolta agli studi sul Seicento napoletano.
Il 5 maggio 2011 costituisce insieme alla moglie la “Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito per la Storia dell’Arte Moderna a Napoli”, allo scopo di mettere a disposizione degli studiosi e delle future generazioni quanto da lui raccolto, incentivando lo studio dell’arte napoletana soprattutto fra i giovani. Nella villa di Olmo confluiscono la biblioteca e la fototeca specializzate in arte napoletana, l’archivio personale e un fondo di trascrizioni documentarie ai quali si aggiungerà dopo la morte la raccolta dei dipinti.
De Vito muore a Firenze il 24 settembre 2015.


Giuseppe De Vito insieme a Raffaello Causa e Nicola Spinosa alla riunione del Comitato organizzatore della Mostra di Londra del 1982, Archivio della Fondazione De Vito

I coniugi De Vito in una foto degli anni novanta

Giuseppe e Margaret De Vito con la Regina di Spagna all'inaugurazione della mostra di Ribera a Madrid nel 1992, Archivio della Fondazione De Vito



BIBLIOGRAFIA di GIUSEPPE DE VITO

1974

  • Un inedito di Tournier, in “Paragone” 25, 1974, 297, pp. 55-56.

1982

  • Aniello Falcone & Co., in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1982, pp. 7-35.
  • Assenze di Stanzione, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1982, pp. 63-72.
  • Tracce di pittura napoletana del ‘600 a Ragusa, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1982, pp. 41-61.
  • Una nota per Nunzio Rossi, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1982, pp. 73-75.
  • Un incontro a Braunschweig, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1982, pp. 37-39.
  • The Master of the Annunciations to the Shepherds, biografia e schede delle opere, in Painting in Naples from Caravaggio to Giordano catalogo della mostra a cura di C. Withfield, G. Martineau, (Londra /Washington/Parigi/Torino 1982-1983) Londra 1982, pp. 190-194, nn. 80-84.

1983

  • The author of the “Duns Scotus” at Hampton Court, in “The Burlington Magazine”, 125, 1983, p. 685.
  • Ribera e la “svolta” degli anni trenta, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1983, pp. 39-55.
  • Un quadro di Nunzio Rossi a Messina ed altri apporti napoletani, in Ricerche sul ‘600 napoletano, 1983, pp. 7-38.

1984

  • Ritrovamenti e precisazioni a seguito della prima edizione della mostra del ‘600 napoletano, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi vari in onore di Raffaello Causa, Milano 1984, pp. 7-17.
  • Il Maestro dell’Annuncio ai pastori, biografia e schede delle opere, in  Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra (Napoli 1984-1985), Napoli 1984, pp. 341-348

1986

  • Castiglione’s “Penitence of St. Peter”, in “The Burlington Magazine”, 127, 1985, 990, p. 622.
  • Apporti del Lanfranco alla cultura figurativa napoletana della metà del ‘600, in Ricerche sul ‘600 napoletano, Milano 1985, pp. 7-18.
  • Alla ricerca del vello d’oro (appunti di un viaggio), in Ricerche sul ‘600 napoletano. Dedicato a Ulisse Prota-Giurleo nel centenario della nascita, Milano 1986, pp. 119-126.

1987

  • De Bellis Antonio, in Dizionario Biografico degli italiani, XXXIII, 1987, pp. 350-351.
  • The portraits of Giovan Carlo Doria by P. P. Rubens and S. Vouet, in “The Burlington Magazine”, 129, 1987, pp. 83-84.
  • Un contributo per Filippo Vitale, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1987, pp. 105-111.

1988

  • Una commissione a Ribera nel luglio del 1616 e la probabile data del suo definitivo trasferimento a Napoli, in Scritti di Storia dell’Arte in onore di Raffaello Causa, a cura di P. L. De Castris, Napoli 1988, pp. 175-178.
  • Un giallo per Giuseppe Recco ed alcune postille per la natura morta napoletana del ‘600, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1988, pp. 65-127.

1989

  • Un sacrificio di Isacco di Nunzio Rossi ed altri passi lungo il suo percorso, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1989, pp. 41-49.

1990

  • Un diverso avvio per il primo tempo della natura morta a Napoli, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1990, pp. 115-126.

 
1991

  • Il viaggio di lavoro di Luca Giordano a Venezia e alcune motivazioni per la scelta riberesca, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1991, pp. 33-50.

1993

  • Due postille alle “Notizie” di Eduardo Nappi, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1993, pp. 129-132.
  • Luca Giordano e la pittura di genere; qualche riflessione, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti per la Storia dell’Arte, Milano 1993, pp. 41-49.

1996

  • Appunti per Andrea Vaccaro con una nota su alcune copie del Caravaggio che esistevano a Napoli, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Scritti in memoria di Raffaello Causa. Saggi e documenti per la Storia dell’arte 1994-1995, Napoli 1996, pp. 63-144.

1997

  • Giordano o Ribera?, in “Paragone”, 48, 1997 (1998), 3, 13, pp. 83-92.

1998

  • Variazioni sul nome del Maestro dell’Annuncio ai Pastori. Studio comparativo di due dipinti su tela attribuiti al Maestro dell’Annuncio ai Pastori, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti1996-1997, Napoli 1998, pp. 7-62

1999

  • Il Maestro di Fontanarosa e Geronimo de Magistro, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 1998, Napoli 1999, pp. 23-31.
  • Il Rubens ‘pintado’ da Luca Giordano; ma quando?, in Ricerche sul ‘600 Napoletano. Saggi e documenti 1998, Napoli 1999, pp. 119-137.
  • Cronaca di un travagliato rapporto fra Cosimo Fanzago e Cesare Firrao principe di Sant’Agata, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 1999, Napoli 2000, pp. 11-14.

2000

  • Paolo Porpora e la nascita di un genere a Napoli, in Ricerche sul ‘600 napoletano. 1999, Napoli 2000, pp. 18-42.
  • Le tele di Luca Giordano nella Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 1999, Napoli 2000, pp. 118-129.

2001

  • Della contestualità di alcune opere di Luca Giordano, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2000, Napoli 2001, pp. 95-128.
  • Una nota per Luca Forte, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti  2000, Napoli 2001, pp. 18-35.
  • Alcune risultanze della prime Mostre dedicate a Luca Giordano, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2001, Napoli 2002, pp. 145-157.

2002

  • De Vito Giuseppe, Caporossi Carlo, Mario Schipani mallevadore di Mattia Preti, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2001, Napoli 2002, pp. 7-15.
  • La durata del soggiorno a Napoli, alla fine del 1630, di Velazquez ed alcune possibili conseguenze, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2001, Napoli 2002, pp. 29-31.

2003

  • Luca Giordano y Espana (qualche osservazione), in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2002, Napoli 2003, pp. 163-179.
  • Segni e disegni (possibilità che Ribera fosse di lontana origine ebraica), in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2002, Napoli 2003, pp. 41-46.
  • Di alcuni aspetti della natura morta napoletana del Seicento, in “Paragone”, 54, 2003/2004. 3, 47/48, pp. 146-150.

2004

  • Juan Dò riconfermato, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2003-2004, Napoli 2004, pp. 85-92.
  • L’avvio di Luca Giordano fra talento e creatività, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2003-2004, Napoli 2004, pp. 169-189.
  • Perifrasi fracanzaniane, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2003-2004, Napoli 2004, pp. 93-122.

2005

  • A note on Artemisia Gentileschi and her collaborator Onofrio Palumbo, in “The Burlington Magazine” 147, 2005, 1232, p. 749.
  • Ancora sull’esercizio di Giordano e di altri pittori di figure nel genere della natura morta, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2005, Napoli 2005, pp. 105-113.
  • Giuseppe Ruoppoli(o) contemporaneo di Giovanni Battista, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2005, Napoli 2005, pp. 7-26.
  • Luca Giordano. Appunti vari (1a parte), in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2005, Napoli 2005, pp. 115-125.

2006

  • Note sulla natura morta napoletana del Seicento, in “Paragone”, 57, 2006, 3, 65-66, pp. 72-77.
  • Luca Forte fiorante, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2006, Napoli 2006, pp. 11-17.
  • I “ricordi” degli affreschi riccardiani di Luca Giordano, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2006, Napoli 2006, pp. 113-121.
  • Precisazioni per i quattro dipinti di Luca Giordano già nella “Quadra al mediodia” all’Escuriale, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2006, Napoli 2006, pp. 105-112.

2007

  • Giovan Battista Recco. Natura morta con pesci, razza, anguille, paiolo di rame con carciofi e una conca di maiolica, in L’oeil gourmand. Percorso nella natura morta napoletana del XVII secolo, catalogo della mostra (Parigi, Galerie Canesso 2007) a cura di V. Damian, Parigi 2007, pp. 38-39, n. 3.

2008 

  • Guardando la Danae di Tiziano a Capodimonte (una osservazione), in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi in memoria di Oreste Ferrari 2007, Napoli 2008, pp. 45-48.
  • “Per quel poco che conosco poco meglio ha fatto Tiziano”, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi in memoria di Oreste Ferrari 2007, Napoli 2008, p. 55.
  • Due annotazioni per Caravaggio, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi in memoria di Oreste Ferrari 2007, Napoli 2008, pp. 49-53.
  • More on Ribera’s ‘Drunken Silenus’, in “The Burlington Magazine”, 150, 2008, 1261, p. 260.

2009

  • Alcuni dipinti inediti o poco noti di Juan Dό, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2008, Napoli 2009, pp. 33-38.
  • La Natura Morta protagonista di una singolare rappresentazione delle quattro stagioni, in Ricerche sul ‘600 napoletano, Saggi e documenti 2008, Napoli 2009, pp. 27-32.
  • In cerca di un coerente percorso per Giovanni Battista Recco, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2008, Napoli 2009, pp. 39-56.
  • E’ Giuseppe Ruoppolo il monogrammista GRV?, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2009, Napoli 2009, pp. 59-70.
  • Ritrovato il certificato di battesimo di Giovanni Dó, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2009, Napoli 2009, p. 71.
  • Qualche riflessione sulle innumeri tele assegnate a Luca Giordano, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2009, Napoli 2009, pp. 73-78.

2011

  • Giacomo Recco “fiorante” ma non solo, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2010-2011, Napoli 2011, pp. 30-46.
  • Juan Do collaboratore di Ribera, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2010-2011, Napoli 2011, pp. 47-51.
  • Ritrovata una delle due ghirlande disperse già in collezione Angelello a Bologna nel Seicento, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2010-2011, Napoli 2011, pp. 52-53.
  • Qualche precisazione intorno alla mostra Ritorno al Barocco, in Ricerche sul ‘600 napoletano. Saggi e documenti 2010-2011, Napoli 2011, pp. 54-56.

2012

  • Giuseppe Scavizzi, Giuseppe De Vito, Luca Giordano giovane 1650 – 1664, Napoli 2012.

2013

  • Due ‘quadroni’ di Luca Giordano per la Festa dei quattro altari del 1684, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 29-33.
  • La logica della datazione: il caso del Rubens pintando la Allegoria della Pace di Giordano al Prado, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 22-28.
  • Lettere e monogrammi:ancora sull’identificazione del maestro dell’Annuncio ai pastori con Joan Dó, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 34-39.
  • Luca Giordano giovane 1650-1664, Napoli 2012 (in collaborazione con G. Scavizzi)
  • Due ‘quadroni’ di Luca Giordano per la Festa dei quattro altari del 1684, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 29-33.
  • La logica della datazione: il caso del Rubens pintando la Allegoria della Pace di Giordano al Prado, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 22-28.
  • Lettere e monogrammi: ancora sull’identificazione del Maestro dell’Annuncio ai pastori con Joan Dó, in Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2012-2013, Napoli 2013, pp. 34-39.
   
     

FONDAZIONE GIUSEPPE E MARGARET DE VITO PER LA STORIA DELL'ARTE MODERNA A NAPOLI C.F. 90026710484

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